La casa Sannitica è un tipico esempio di domus, il tipo di residenza preferito dagli antichi Romani che appartenevano alla classe patrizia. Le domus seguivano tipicamente uno stile costruttivo specifico, che comprendeva fauces, atrium, compluvium, impluvium, cubicula e triclinia. Per ulteriori dettagli in merito a tali componenti architettoniche, ti invitiamo a continuare la lettura.
Le Fauces erano brevi e stretti passaggi che portavano all’atrium. Erano situate all’entrate della casa. Gli affreschi che vi si trovano, danno l’impressione che le pareti fossero state realizzate in marmo, così come i mosaici danno al pavimento un profondo color vinaccia. Su entrambi i lati delle fauces è possibile vedere due celle.
L’aspetto più impressionante della casa Sannitica è probabilmente l’atrio, la struttura all’aperto che circonda la casa. È decorato con intonaco che tenta di imitare il marmo, uno stile tipico dell’architettura pre-romana. All’interno dell’atrium si trova anche l’impluvium, una vasca rettangolare che raccoglieva l’acqua piovana proveniente dall’apertura nel tetto, il compluvium.
Questa casa, in particolare, è caratterizzata da una struttura stretta, priva di stanze sul lato destro. All’interno dell’atrio, sulla sinistra, si trovano due piccoli cubicula, le stanze in cui vivevano gli abitanti della casa. Dopo il terremoto del 62 d.C. si ritiene che le stanze del piano superiore fossero affittate a un’altra famiglia, dopo essere state separate dalla struttura principale.
Le pareti sono grossolanamente divise in due parti, la parte inferiore rivestita di intonaco e quella superiore che si apriva su un colonnato. Le pareti seguivano anche una tecnica detta “incrostazione”, con la quale gli affreschi venivano dipinti a strati per dare un effetto marmorizzato. Le decorazioni parietali avevano all’epoca non solo una funzione estetica, ma erano utilizzate anche per sfruttare al meglio la luce e illuminare la stanza.
Il piano superiore, che si trova proprio sotto al compluvium (che possiamo paragonare a un moderno lucernario), mostra una grata a traliccio e una galleria all’aperto con ringhiere sui tre lati. Il quarto lato è invece uno spazio aperto. Le pareti del piano superiore erano ricoperte di dipinti e probabilmente le stanze erano affittate a persone estranee alla famiglia.
La casa Sannitica è uno dei resti archeologici più popolari di Ercolano, poiché è considerata una delle abitazioni più antiche del sito, risalente al II secolo a.C. Aveva già almeno 300 anni quando il Vesuvio eruttò.
I Sanniti, originari delle regioni montuose dell'Italia centrale e meridionale, furono impegnati nelle guerre sannitiche contro Roma nel IV e III secolo a.C. Riconosciuti per le loro formidabili tattiche militari, i Sanniti influenzarono le dinamiche politiche dell’Italia pre-romana.
Sì, i i biglietti per Ercolano includono l’accesso alla casa Sannitica. Non c’è bisogno di acquistare un ulteriore biglietto.
Devi sapere che Ercolano e il Vesuvio sono strettamente connessi. Durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la rapida accumulazione di cenere vulcanica avvolse la casa Sannitica e si solidificò, garantendo uno stato di preservazione straordinario.
I visitatori oggi possono attraversare le fauces (il passaggio che porta all’atrio) ed entrare in quest’ultimo. Possono anche ammirare i mosaici e il tablinum (un altro spazio che connette la casa al peristilio). Il peristilio, tuttavia, non è più visibile. Tra gli altri resti ritrovati si annovera una statuetta di Venere e le gambe di un tavolo a forma di cane.